Cosa fare se si trova un cucciolo?

Cosa fare se si trova un cucciolo?

Nei mesi primaverili con l’arrivo delle prime nascite si va incontro a ritrovamenti di cuccioli di gatto o di cane. Cosa fare in queste circostanze?
La prima cosa in assoluto è quella di valutare la situazione e contattare un’Associazione Animalista che opera sul territorio di ritrovamento. Se non vi è un effettivo pericolo (ad esempio un cane che minaccia dei cuccioli di gatto, cuccioli ritrovati all’interno di una busta, cuccioli rinvenuti sul bordo di una strada,…) l’Associazione vi potrebbe suggerire di lasciare la situazione come la si trova e spiegarvi come intervenire al meglio con il supporto di persone qualificate. 

Ogni situazione richiede un tipo determinato intervento, analizziamone alcune: 

Ritrovamento di più cuccioli neonati.
Potrebbe accadere che ci si imbatta in nidiate di gatti, ad esempio situati in cespugli, con occhi e orecchie ancora chiusi e tutti raccolti insieme (come nella foto qui sotto). In questo caso non c’è la presenza di pericolo anche se in quel momento la madre non è presente. Cuccioli così piccoli non hanno la capacità di spostarsi in autonomia, quindi non c’è un pericolo al quale possono andare incontro. La madre molto probabilmente tornerà poco dopo per occuparsi di loro. Intervenire in situazioni come questa, come spostare o toccare i gattini, significherebbe l’abbandono da parte della madre e la conseguente morte dei piccoli.
I neonati sono molto delicati e non tutte le persone hanno la capacità di gestirli.
Se invece ci si imbatte in un solo cucciolo neonato in un contesto a lui sfavorevole allora in questo caso la prima cosa da fare è metterlo in salvo e fornire una fonte di calore. I piccolissimi non hanno la capacità di termoregolazione e anche in estate bisogna assicurarsi che abbiano la possibilità di essere a contatto con il calore (una borsa o bottiglia di acqua calda avvolta in un panno, luce rossa riscaldante, ..) che stabilizzi così la loro temperatura corporea in attesa di essere aiutati.
L’allattamento è fortemente sconsigliato perché se proposto in modo errato può facilmente indurre complicazioni respiratorie che possono portare alla morte. Spesso, quando veniamo contattati per ritrovamenti di neonati, ci imbattiamo in situazioni irrecuperabili: chi salva un orfano è spinto ad allattarlo e considera di farsi aiutare solo quando i piccoli non mangiano più e anche dopo il nostro intervento e da quello di un veterinario i piccoli ci muoiono tra le mani. Ci sono gruppi di balie esperte che possono essere disponibili ad allattare i neonati e corsi organizzati per insegnare a tutti l’accudimento.

Ritrovamento di una gatta libera che ha scelto di partorire nel giardino di una abitazione. 
Ci sono molti gatti che vivono liberi, di nessuno, ci si può ritrovare nella situazione in cui una gatta sceglie di partorire all’interno della vostra proprietà. Cosa fare in questo caso? 
L’ideale sarebbe, dopo essersi fatti consigliare da un’Associazione, lasciare che la madre si occupi dei figli fino al raggiungimento dei due mesi. La mamma è totalmente indipendente, se si ha la possibilità e la disponibilità potrebbe essere aiutata somministrando del cibo. E’ fortemente sconsigliato spostare la nidiata, sarà la madre che se verifica la presenza di un pericolo a trovare un’altra zona sicura. Al compimento dei due mesi dei gattini si può chiedere aiuto a dei volontari per trovare adozione ai gattini e sterilizzare la madre che sarà reimmessa nel suo territorio.
Cosa NON fare: spostare i cuccioli, oppure spostare la mamma e i cuccioli. Per lo stress la madre potrebbe non allattare più o addirittura uccidere la prole.
Se si decide di dare accoglienza alla famigliola si deve essere consapevoli che i gattini non possono essere assolutamente separati dalla madre per norma di legge e per morale fino al compimento dei due mesi di vita! I gattini che vengono tolti troppo presto alle madri sono condannati ad avere problemi comportamentali da adulti: la gestione delle emozioni e della frustrazione, la capacità di relazionarsi e comunicare, la gestione degli stop e dei no, sono alcuni degli importantissimi insegnamenti che solo una madre e dei fratelli possono fornire. Intorno al primo mese il cucciolo inizia a muoversi dalla tana e questo in molte persone fa sorgere ansia e preoccupazione che portano a separare la madre dai cuccioli. Farsi consigliare da un esperto (Consulente della relazione felina nel caso di gatti o educatore cinofilo per i cani) è la migliore cosa da fare. Sottolineiamo che lo svezzamento inteso come autonomia nell’alimentazione non è indice di autosufficienza e questo non può portare alla decisione di sottrarre precocemente la prole dalla madre. 

Ritrovamento di un cucciolo autosufficiente:
La prima cosa da fare è sempre quella di allertare Associazioni e Polizia Locale sul ritrovamento del cucciolo e farsi consigliare. Purtroppo può succedere che si porti in casa un animale ritrovato vagante sul territorio, la Polizia Locale o chi di dovere non interviene e quindi si ha poi la responsabilità dell’animale. Un cucciolo ritrovato dovrebbe essere in primis visitato da un veterinario che si accerterà della buona salute e in caso della presenza del microchip. Nel caso di ritrovamento di un cucciolo di gatto si deve sempre tenere conto che i gatti sono animali considerati liberi e non possono essere spostati dal loro territorio!
Il cucciolo ritrovato di norma segue un percorso sanitario in strutture indicate e poi, attraverso dei volontari, viene dato in adozione.

 

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